I nuovi
climi della moda, l’artigianato e l’innovativo stile che veste l’uomo: questo è
Pitti ’88.
Un Pitti
fatto di colori. Colori che arricchiscono l’immagine maschile sia dentro che
fuori.
Uomo Unconventional
dal Luxury underground style, dove la ricerca segue l’innovazione.
Uomo dal
codice trasversale fra il classico e lo sportwear e che veste tonalità forti e
decise.
Uomo Avantgarde
(3.0): stile unisex e volutamente invariato sia per la figura maschile che per
quella femminile. Dal look British agli abiti tipici sartoriali senza che
questi seguano le linee specifiche della donna e dell’uomo.
Uomo informale
ed urban dal vestire American vintage, street britannico, jeans, sneakers e
colori cromatici per maglie e tshirt.
La moda
presentata a Pitti Immagine ’88 si rivolge anche al mondo dell’etica e della
solidarietà attraverso l’evento “Costellation Africa” dell’ ITC ETHICAL
FASHION. Un importante occasione sottolineata dal fondatore Simone Cipriani per
far luce sui nuovi designer ( Dent de Man, MaXhosa by Laduma, Orange Culture e
Projecto Mental ) provenienti dal continente africano dandogli l’opportunità di
far sfilare le proprie creazioni durante un evento di rilevanza internazionale.
È un Pitti
che per la settima edizione consecutiva vuole premiare la ricerca e la qualità
attraverso il concorso “Who’s on next?” Uomo organizzato anche da AltaRoma e
Vogue Italia e che vede partecipare i nuovi giovani designers.
Premio che
è stato riconosciuto a Vittorio Branchizio e alla sua dettagliata abilità nel
lavorare la maglia sotto il profilo sperimentale ed innovativo. Una padronanza
capace di trasformare in jacquard a tre colori in cotone e seta alcune delle
sue foto scattate in strada.
Fonte foto www.pittimmagine.com
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